ANDREA CAMILLERI

Andrea Camilleri di solito viene studiato nella prima parte dell'anno della terza media quando si affronta l'unità sul racconto giallo: abbiamo per esempio letto un racconto “l'odore del diavolo” tratto dal libro “15 giorni con Montalbano” che è una raccolta di 15 racconti.
In seguito ci siamo documentati sulla sua biografia apprendendo che lui è siciliano,nato a Porto Empedocle in provincia di Agrigento nel 1925.
Ha trascorso però molti anni a Roma e a Bagnolo in Toscana dove ama rifugiarsi. Un'altra città in cui ha vissuto è Enna, dove ha cominciato a scrivere le prime poesie.
Negli anni '40 inizia a lavorare sia come registra che come sceneggiatore, si iscrive alla facoltà di lettere ma non riesce conseguire la laurea.
In questo periodo si dedica alla regia teatrale di molte opere, sopratutto drammi di Pirandello e alcune sue poesie vengono pubblicate in una antologia curata da Ungaretti.
Negli anni '50 lavora alla RAI dove si occupa della produzione di alcuni famosi sceneggiati di successo.
Pubblica per Sellerio editore alcuni romanzi senza avere gran successo, poi nel 1994 viene pubblicato il primo romanzo con il commissario Montalbano. Da questo momento in poi Camilleri diventa un autore di grande successo e vengono vendute mediamente intorno alle 60mila copie dei suoi libri anche se alcuni lo criticano definendoloripetitivo.
Ad oggi si contano 25 romanzi più 5 raccolte di racconti.
Abbiamo avuto modo di ascoltare alcune sue interviste da cui abbiamo imparato a conoscere un personaggio enigmatico ma anche coinvolgente infatti ad una intervista di Teresa Mannino confida di non riuscire a scrivere se prima non si è sbarbato, un piccolo rito per iniziare il suo lavoro di scrittore.

Lavora in uno studio molto piccolo perché questo gli favorisce la concentrazione.
In un'altra intervista abbiamo scoperto che ci sono dei punti di contatto con Montalbano, ad esempio: la personalità del padre che era un uomo molto coraggioso che combatté durante la prima guerra mondiale. Sempre in questa intervista Camilleri ci descrive come lui immaginava il personaggio di Montalbano. All'inizio intravedeva solo alcuni dettagli poi un giorno lo vide realmente nella corporatura di un professore dell'università di Cagliari.
Insieme al regista tentò di trovare un attore che gli somigliasse e quindi scelsero Zingarelli.
Le avventure del commissario si svolgono tutte a Vigata, un paese della Sicilia immaginario e sono raccontati in una lingua inventata da Camilleri. 
Camilleri ci svela che in realtà le parole che lui usa spesso le inventa traendole a parole siciliane come: picciotta, tanticchia.
Abbiamo scoperto che esiste proprio un dizionario chiamato Wikiziunario dove possiamo trovare i termini siciliani.
Quello che colpisce dello stile di Camilleri è la creatività e lo stile di un autore che sa plasmare i personaggi differenziandoli l' uno dall'altro con umorismo e personalità; grazie alla sua prosa Camilleri è riuscito ad interessare un pubblico medio-alto e coinvolgerlo nei suoi enigmi e nelle sue storie intricate.