
Futuro: che sarà, che verrà, che avverrà. É questa la definizione presa dal dizionario di futuro. La parola futuro alla maggior parte della popolazione evoca macchine super-sofisticate, macchine completamente diverse. Ma c'è una cosa che le accomuna: l' appartenenza a un mondo irreale, che viene immaginato come il futuro, il nostro destino. Fino a qualche anno fa si immaginava il 2000 come un anno pieno di attrezzature e macchinari fantascientifici, distaccato dagli anni '90. Ora, in questo 2000 cosa è cambiato rispetto agli anni passati? Niente, ecco la risposta. Cosa potrebbe succedermi nel mio futuro? Potrei scoprire qualche vaccino contro la malattia più terribile del mondo? Oppure potrei diventare una rapinatrice? Non immagino come sarà il mio futuro! Non riesco proprio a immaginarlo! Sarò io che non voglio immaginarlo per avere il gusto di viverlo e scoprirlo fino in fondo, o sarà perchè non ho abbastanza fantasia? Proprio non lo so! E cosa succederà ai miei amici, ai miei parenti, insomma, alle persone che mi stanno vicine? Chissà! Comunque sforzandomi, dovrei pur immaginare qualcosina! Prima di tutto non immagino apparecchiature stravaganti o extra-futuristiche: le solite macchine, i soliti treni, i soliti mezzi di trasporto, al massimo con qualche carburante meno costoso e più comune. Forse le case cambieranno. Nel futuro della mia città vedo grattacieli e ville! Una cosa che spero cambierà è la quantità di spazi verdi nella città: molti di più, più puliti e più sicuri! Ma la cosa che più mi preme che cambi è la gente. Voi forse penserete che mi riferisca ai criminali, agli assassini, ai rapinatori. Certo, anche a loro. Ma anche a noi. Non soltanto quelli che stanno dietro alle sbarre sono persone incivili. Anche quelli liberi. L' inciviltà, il rispetto per gli altri si vedono anche dalle piccole cose. I vandali, o anche le persone che se ne fregano dello stato della propria città e continuano a sporcarla volontariamente fanno parte delle persone che secondo me dovrebbero cambiare, e parecchio anche! Comunque, ciò che mi attira della vita futura sono i progressi che, secondo me, la medicina e la scienza faranno. Vaccini contro malattie mortali, o altri tipi di medicinali sono molto importanti, e sono quasi sicura che qualcuno riuscirà ad inventarli prima o poi. E poi chissà che qualcuno non conosca veramente uno dei tanti, sospirati alieni avvistati ovunque. Tutto è possibile, no? Forse sono di più le cose che temo che quelle che mi attraggono. Temo la crescita dei malviventi. Ormai con quello che si sente al telegiornale non ci si fida neanche più ad uscire da soli. Se ha paura un adulto, cosa deve fare una ragazzina di 12/13 anni? Un' altra cosa che mi preoccupa è la diminuzione dei posti di lavoro. "Ormai siamo nell' era della tecnologia, c' è sempre meno bisogno di manodopera", dicono fieri gli imprenditori, senza preoccuparsi degli operai, della gente comune, che ha bisogno di lavorare per mantenere la propria famiglia. Naturalmente, se ce l' hanno la famiglia. Tra i giovani si sta facendo largo la sindrome di Peter Pan:i ragazzi che dovrebbero trovarsi l' anima gemella e preoccuparsi di combattere la crescita zero, se ne restano a casa da mammina e papino, per farsi coccolare e soprattutto mantenere. Così, non c'è bisogno di lavorare, e si può andare in giro con gli amici.
Comunque, io credo che pensare al futuro sia inutile. La mia idea è che bisogna vivere il presente, ma viverlo intensamente, in tutte le sue parti, nella gioia, nel dolore, nella felicità e nella tristezza, preoccupandosi minimamente di ciò che verrà dopo. È nel presente che si vive, non nel futuro.